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Fotografo Naturalista

Falco Pellegrino

Questa foto è stata frutto di lunghi preparativi.
Nell'aprile 2011, ispezionando un vallone per controllare la nidificazione di alcuni rapaci, notai che la zona era frequentata da due immaturi di Falco pellegrino probabilmente nati l'anno prima da una coppia che si riproduce in una vicina parete rocciosa. I due falchi avevano come posatoio abituale un rudere posto sulla sommità di una collina e frequentavano con assiduità il posto perchè attraversato da un notevole flusso migratorio di passeriformi.

posatoio falco pellegrino Pensai che la situazione si sarebbe potuta ripetere anche l'anno successivo, così in autunno mi recai sul posto per effettuare i lavori di miglioramento. La parte di manufatto su cui si posavano i falchi, infatti, aveva il difetto di nascondere una porzione del corpo dell'uccello, sicchè pensai di creare un posatoio più arioso che consentisse anche ai falchi di posarsi liberamente e con comodità. Dopo aver reperito un ramo morto di Pino d'Aleppo lo trasportai sul manufatto e cominciai a fissarlo usando dei massi. Il posatoio forse non è dei più fotogenici ma in loco purtroppo non c'era di meglio. Ad ogni modo, sporgeva a sufficienza nel vuoto per consentire ai rapaci di posarsi comodamente.

posatoio falco pellegrinoAi primi di maggio di quest'anno, ci sono tornato per vedere come stavano procedendo le cose e con somma gioia ho visto che il mio posatoio era assiduamente frequentato da un falco pellegrino immaturo... come volevasi dimostrare!
Sicchè lo scorso 3 giugno mi sono recato di buon mattino sul posto cercando di sfruttare la migliore illuminazione possibile. Appena arrivato lì ho visto il falco in volo e già questo mi lasciava sperare bene. Arrivato sul manufatto, mi sono nascosto in una grande ginestra e ho iniziato ad aspettare. Si erano fatte ormai le 10 e benchè il sole fosse ancora alle mie spalle la luce cominciava a diventare dura e del falco nemmeno l'ombra. All'improvviso, però, l'ho visto volteggiare e lasciare cadere qualcosa dagli artigli, un probabile pasto di piccole dimensioni consumato in aria come gia altre volte mi è capitato di osservare nel Pellegrino. La scena era un chiaro preludio dell'arrivo del falco perchè, probabilmente, sarebbe venuto a fare un po' di toeletta per eliminare resti della preda dalle zampe (nella foto ingrandita al 100% si vedono bene le zampe sporche di sangue ed alcune piume attaccate ad un'unghia).
Neanche il tempo di pensarlo e ho visto il falco dirigersi speditamente verso il posatoio! Mi sono avvicinato all'oculare, ho impugnato il cavo di scatto e mi sono preparato a "fare fuoco". Dopo qualche secondo il Pellegrino è arrivato e si è posato sull'estremità del ramo mantenendo una postura orizzontale. Io, invece, avevo preparato un'inquadratura verticale e ciò tagliava fuori parte dell'uccello! Ho cominciato ad imprecare sperando che l'uccello assumesse quanto prima la posizione giusta, quei secondi mi sono sembrati eterni. Avrei potuto ruotare la macchina ma ho preferito restare immobile, ero a soli 6 metri dal falco ed il minimo movimento l'avrebbe insospettito. L'uccello sembrava tranquillo ma restava in quella dannata posizione! Dopo qualche decina di secondi, tuttavia, il rapace ha cominciato a "verticalizzarsi" e appena entrato tutto nell'inquadratura ho fatto un primo scatto di sicurezza. Il rumore, però, sembrava aver attirato la sua attenzione sicchè ho preferito attendere prima di ripremere il pulsante. Dopo qualche secondo ho fatto un altro scatto e l'uccello si è scosso di nuovo. Ho preferito allora assicurarmi qualche altra immagine ed eventualmente lasciarlo volare. E così è stato. Gli scatti in totale sono stati solo 5, tutti molto simili fra di loro. Ma mi è rimasta la grande soddisfazione di aver creato una scena abbastanza buona e di essere riuscito ad attirare un animale selvatico molto diffidente.
Magari per l'anno prossimo proverò a migliorare il posatoio!